Firenze, 2004. 2 voll. in-8?, pp. 801 compl., tav. 1 in nero f. t., br.
Torino, 2001. In-8¡, pp. xi-470, tela e sovrac.
Roma, Viella, 2011. Cm. 21x15, pp. 182, figg. 12 a col. e in nero f. t., br.
Collana: La storia. Temi, 21
Il libro analizza le permeabilità della linea di cesura fra cristiani e musulmani senza farsi ingannare dalle deplorazioni lanciate dai contemporanei. Vengono raccontati scambi di lettere e di emissari, trattative segrete e offerte di doni, azioni di spionaggio e depistaggio nel periodo che va dalla conquista di Costantinopoli nel 1453 alla battaglia di Lepanto nel 1571. Malgrado la retorica di crociata, l'accesso della potenza turca al tavolo diplomatico europeo precedette di molto l'instaurazione di un sistema di relazioni internazionali dichiaratamente laiche.
Milano, 2008. In-8¡, pp. 255, tavv. e ill. a col. n. t., tela.
Catalogo della mostra tenutasi a Aosta nel 2007-2008.
Torino, Bollati Boringhieri, 2011. Cm. 22x14, pp. 609, tavv. 16 a col. f. t. e figg. 150 in nero n. t., br.
Collana: Nuova cultura, 266
La storia dell'arte esaminata anzitutto come espressione di cultura materiale. Visto attraverso la dinamica dei fattori materiali, il mondo delle forme non perde di smalto, anzi: opere, idee, estetiche, stili, perfino le individualità degli artisti acquistano significati che la loro aurea separatezza prima oscurava.
Torino, 2014. Cm. 23x15, pp. vii-285, tela e sovrac.
Il libro ricostruisce in modo nuovo un momento cruciale della storia italiana tracciando il quadro delle aspettative e delle speranze con le quali principi ed esponenti dei ceti dirigenti della penisola guardarono all'imperatore. L'autrice prende in considerazione i disegni elaborati dagli uomini di Carlo V in Italia e da gruppi di potere filoimperiali seguendo da vicino corrispondenze inedite e preziose di cardinali e principi. L'obiettivo è portare in primo piano un'Italia dell'Imperatore - tenacemente e assolutamente opposta all'Italia del papa - sinora poco studiata nella sua fisionomia complessiva e nel peso politico che rivestì durante gli anni trenta e quaranta del Cinquecento, in un quadro reso sempre più instabile e incerto dall'aggravarsi del conflitto tra Carlo V e il papa Paolo III.
Roma, 2005. In-8¡, pp. 245, CD-Rom, br.
Milano, 2009. Cm. 22x17, pp. 169, tavv. 15 a col. f. t. e figg. 62 in nero n. t., br.
Un mostruoso essere antropomorfo che mangia carne umana: ? questa la prima immagine, secondo Cristoforo Colombo, con cui l'abitante degli antipodi entra a far parte dell'immaginario europeo. Da quel momento tale immagine svolger? un ruolo cruciale nelle fantasie e nelle paure collettive connesse ai turbolenti avvenimenti che segnano il XVI secolo sia nel vecchio continente sia nelle terre d' Oltremare.In questo libro si indagano l' origine e gli sviluppi di questa visione dell'altro come essere ibrido, allo stesso tempo ciclope gigante, mostro cinocefalo e selvaggio antropofago. E si disegna, attraverso illustrazioni d' epoca e la loro storia, una mappa fascinosa, ricca e inquietante, degli incubi pi? profondi legati all'incontro di civilt? lontane.
Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2006. Cm. 24x17, pp. xxvi-352, br.
Collana: Storia e letteratura, 234.
Sono qui raccolti, in quattordici sezioni, numerosi saggi dedicati dall'autore alla figura di Carlo V, nel corso degli ultimi decenni. Ciascun studio è stato rivisto, spesso con apporti considerevoli, quindi aggiornato bibliograficamente in vista della pubblicazione.
Roma, 2014. Cm. 23x16, pp. 299, cart. e sovrac.
Cesare Beccaria (1738-1794) non fu solo l’autore di Dei delitti e delle pene, universalmente noto per la sua critica della pena di morte, ma scrisse un trattato di poetica e fu titolare della seconda cattedra di economia istituita in Italia. Con questo libro ambizioso e originale, Philippe Audegean offre una rilettura unitaria di tutta la sua opera, proponendo una nuova interpretazione del suo pensiero e del suo ruolo nell’Illuminismo riformatore italiano ed europeo.
Roma, Viella, 2011. Cm. 24x17, pp. 232, br.
Attraverso l'analisi delle fonti custodite negli archivi veneziani sono presentate dapprima le tappe piú importanti del processo di consolidamento del potere della Serenissima su Cipro, fra il XII secolo e la reggenza di Caterina Cornaro. Attenzione specifica è rivolta all'analisi delle modalità d'interazione tra i veneziani presenti sull'isola e la popolazione cipriota, nel corso del XV° e XVI° secolo.
Toronto, 2003. In-8¡, pp. xiv-503, figg. in nero n. t., br.
Roma, Viella, 2010. Cm. 21x15, pp. 302, br.
Il volume indaga i sistemi proposti dai Gesuiti, all'inizio del Seicento, per raggiungere l'ascesi, ottenere visioni ed entrare in contatto coll'aldilà erano fondati sull'immaginazione figurativa, mentre quelli opposti, "quietisti", privilegiavano la contemplazione facendo silenzio nell'anima. Tra la fine del Seicento e i primi del Settecento però il Sant'Uffizio pose un freno alle forme troppo vistose di santità e possessione, i cui sintomi si vollero più miti e disciplinati. Sarà infine la medicina illuminista a proporre nuove diagnosi di quei segni prima interpretati come invasioni di spiriti ultraterreni, spostando l'accento sui disturbi cerebro-nervosi, eredi delle passioni subite dalla sensuale e corporea anima operante nelle estasi barocche.
Cambridge (Mass.)-London, Harvard University Press, 2013.
Renaissance Italians pionereed radical changes in ways of helping the poor, including orphanages, workhouses, pawnshops, and women's shelters. Nicholas Terpstra shows that gender was the key factor driving innovation. Most of the recipients of charity were women. Cultures of Charity is the first book to see women's poverty as the key factor driving changes to poor relief. These changes generated intense political debates as proponentsof republican democracy challenged more elitist and authoritarian formsof government emerging at the time. Focusing on Bologna, Terpstra looks at how these fights around politics and gender generated pioneering forms of poor relief, including early examples of maternity benefits, unemployment insurance, food stamps, and credit union savings plans.
Roma, Viella, 2016. Cm. 21x15, pagg.142, brossura.
Firenze, 2013. Cm. 25x17, xiv-233, tela.
Cosa pensavano di denaro e ricchezza gli italiani nel Rinascimento? In quest’opera pubblicata per la prima volta nel 1940, Gino Barbieri traccia levoluzione della mentalità economica italiana attraverso l’analisi degli scritti di teologi, uomini di legge e di commercio. Dall’analisi emergono stupefacenti somiglianze tra l’uso dei mezzi finanziari di allora e quelli odierni, che rendono particolarmente attuale la ripubblicazione del saggio, qui tradotto in inglese. Per l’edizione italiana si veda Barbieri, "Ideali economici degli italiani".
Torino, 2003. In-8¡, pp. xxxii-453, br. e sovrac.
Cambridge, 1997. In-8¡, pp. xv-202, figg. in nero n. t., tela e sovrac.
Roma, 2015. Cm. 22x15, pp. 134, br.
Nell’Europa del Sedicesimo secolo, sconvolta dalle guerre di religione, la figura di Erasmo da Rotterdam rappresenta la Ragione, la libertà del pensiero e la rivendicazione di una cultura indipendente e aperta al dialogo. Erano ideali di un mondo a venire, incompatibili sia con l’intransigenza di Lutero che con il potere della Chiesa. Con la sua fiducia nel progresso, l’umanista è uno dei padri del pensiero moderno e per Stefan Zweig incarna pienamente i valori più alti dell’uomo europeo. Tuttavia, scrivendo nel pieno dell’ascesa del nazismo, e costretto a interrogarsi sulle conseguenze del proprio apolitico pacifismo, lo scrittore austriaco non può limitarsi a raccontare la grandezza di Erasmo: deve riflettere anche sulla sua mancanza di audacia quando, probabilmente, avrebbe potuto essere decisivo per le sorti del continente. Uno dei capolavori di Zweig, che riconobbe questa come la sua opera «più personale e intima».