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Ottavio Leoni (1578-1630). Eccellente miniator di ritratti. Catalogo ragionato dei dipinti e dei disegni.

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COD: 9788870030587 Categoria:
Peso1,50 kg
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Data di pubblicazione

Roma, Ugo Bozzi Editore, 2017. Cm. 29×25, pag. 776, fig. a col e in nero, cart e sovrac. con cofanetto.

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Descrizione

Il volume costituisce il primo catalogo completo dell’opera grafica e pittorica di Ottavio Leoni (1578-1630), grande protagonista a Roma nel genere del ritratto nei primi trent’anni del XVII secolo. Eccellente miniatore e disegnatore, principe dell’Accademia di San Luca, amico di Caravaggio nella cerchia del cardinale Francesco Maria del Monte, Leoni fu ammirato nella capitale papale e nelle corti di Mantova e Firenze, dove ritrasse non solo «sommi pontefici, […] principi, cardinali e signori titolati», ma anche gentiluomini, artisti, amici, parenti, belle cantatrici e valent’huomini d’ogni provenienza e «d’ogni altra qualità purché famosi fussero» (Baglione 1642). Le effigi di diversi esponenti del ceto popolare, dal carattere intimo e familiare, introducono invece alla cospicua produzione “privata” di Leoni, che immortalò i volti del popolo virtuoso della capitale papale, offrendo una selezione unica nel suo genere e di immenso interesse storico.
Il ricco e variegato corpus di disegni e dipinti dell’artista, incrementato con numerose importanti aggiunte, viene ora presentato nella sua interezza dopo il primo, pionieristico saggio monografico di Bernardina Sani e gli importanti contributi sui fondi grafici conservati a Firenze e a Berlino curati da Piera Giovanna Tordella e Francesco Solinas. Per la prima volta è ricomposta nella sua sequenza originaria la più importante galleria di ritratti di Roma in età moderna: dalle prime prove a pietra nera e gesso bianco su carta azzurrata tracciate nel 1595-1602, fino ai più noti disegni “a tre matite” contraddistinti da studiati effetti pittorici, realizzati da Ottavio senza soluzione di continuità dal 1619 fino alle ultime settimane della sua esistenza.
Lontani dall’enciclopedismo delle serie gioviane, i ritratti disegnati «alla macchia» da Leoni restituiscono un’immagine fedele della società virtuosa a lui contemporanea, mettendo in scena – come ebbe a dire Roberto Longhi – «la più bella galleria di volti della Roma del primo seicento, dai giorni del Caravaggio, all’apparire del Bernini». L’esame dei fogli conservati in numerose collezioni pubbliche e private europee, americane e russe, ha permesso di verificare la presenza di iscrizioni con il nome degli effigiati, apposte al verso dei disegni o in calce al recto. Sinora anonimi o non ricollegabili a personalità note agli studi, i volti tracciati dall’artista sono stati ora identificati grazie al rinvenimento di nuovi documenti negli archivi romani.

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