Torino, 2012. Cm. 21x13, pp. xvi-263, ill. 58 a col. e figg. 12 a col. e in nero n. t., br.
Abbracciando in uno sguardo unitario buona parte del continente europeo, il volume offre alcune chiavi di lettura per decifrare i capolavori artistici del XIV secolo, prestando particolare attenzione agli uomini e alle donne che hanno fabbricato, usato, osservato le opere d'arte. Artisti ancor oggi celebri, come Giotto o Giovanni Pisano, o straordinari maestri ormai anonimi, sovrani o suore, vescovi o mercanti vollero gli edifici, le sculture, i dipinti, ma anche gli oggetti preziosi - arazzi e ricami, avori e oreficerie - che ancora ci parlano dei loro bisogni, desideri, paure e convincimenti.
Torino, Einaudi, 2017. Cm. 21x14, pagg. 261, figg. 10 e tavv. 50 a colori n.t., brossura. Collana PBE Arte 13.
Torino, 2012. Cm. pp. xxi-273, figg. a col. e in nero n. t., br.
Il libro intende esplorare il panorama artistico italiano ed europeo del secondo Cinquecento traendo spunto dalle svariate testimonianze coeve, dovute ai letterati, agli scrittori d'arte e agli artisti che ebbero modo di elaborare una riflessione critica sui monumenti e sulle opere d'arte appartenenti tanto allo loro stessa epoca quanto al passato, all'antichità classica come alla tradizione medievale.
Torino, 2014. Cm. 23x16, pp. 288, figg. a col. e in nero n. t., cart. e sovrac.
L'autoritratto è il genere artistico che meglio di altri contraddistingue la nostra epoca; ma gli artisti moderni sono ben lontani dall'averne esaurito forza e potenzialità. Questo libro offre un'ampia panoramica storico-culturale dell'autoritratto a partire dall'antico mito di Narciso e dai cosiddetti «autoritratti di Cristo» fino al proliferare di autoritratti di artisti contemporanei. In questo brillante e vivido racconto James Hall dimostra come l'atto di ritrarsi faccia parte di una tradizione lunga secoli, e molti sono gli aspetti che l'autore prende in considerazione: l'importanza dell'«ossessione per gli specchi» in epoca medievale; il diffondersi del genere durante il Rinascimento; l'intensità degli autoritratti- confessione di Tiziano e Michelangelo; gli autoritratti comico-caricaturali e quelli «inventati» o immaginari; la mistica dello studio d'artista da Vermeer a Velázquez; il ruolo svolto dalla biografia e dalla geografia nei ritratti seriali di Courbet e van Gogh; la tematica sessuale e la figura del genio nelle opere di Munch, Bonnard e Modersohn-Becker; le identità multiple di artisti quali Ensor e Cahun; fino a toccare gli ultimi sviluppi del genere nell'era della globalizzazione. Lungo tutto il libro, Hall non smette mai di interrogarsi sui motivi che inducono gli artisti alla pratica dell'autoritratto, e trova risposte scavando nel loro mondo e nella loro mentalità. Un volume magnificamente illustrato, che riunisce le opere di numerosi artisti, tra i quali Caravaggio, Alberti, Courbet, Dürer, Emin, Gauguin, Giotto, Goya, Kahlo, Koons, Magritte, Mantegna, Picasso, Raffaello, Rembrandt e Warhol.
Torino, Einaudi, 2012. Cm. 22x15, pp. xvii-1082, ill. 31 a col. f. t. e figg. in nero n. t., cart. e sovrac. in cof. fig.
A mezzo secolo dalla pubblicazione della classica Storia delle Crociate di Steven Runciman, questo libro è oggi, per la meticolosità e l'approccio innovativo, il testo di riferimento sull'argomento. Non solo in quanto prende in considerazione le acquisizioni più recenti della ricerca storica, ma anche perché fa i conti con una mutata sensibilità culturale. L'autore colloca gli eventi in una cornice estremamente vasta e realistica, che tiene conto di tutte le forze che portarono alle crociate: sia quelle politiche e religiose , sia quelle culturali, economiche, sociali, demografiche.
Testo: italiano / inglese.
Torino, 2007. Cm. , pp. xxx-466, ill. 57 in nero f. t., br.
È proprio dell'invenzione dell'arte come Arte che Édouard Pommier scrive la storia in questo illuminante saggio. Annunciato dalle intuizioni letterarie di Dante, questo fenomeno si articola in piú forme: nella promozione degli artisti a uno statuto elevato, al pari degli uomini illustri, consentendone l'ingresso nella storia; attraverso i primi discorsi che essi tengono sulla propria attività, generando cosí la teoria delle arti; per mezzo della creazione di ritratti, allegorie e dimore in cui gli artisti inventano la propria immagine e celebrano la propria attività; designando opere esemplari, consacrate come capolavori, da contemplare in una sorta di pellegrinaggio; con la fondazione, infine, di istituzioni e accademie che conferiscono alla creazione artistica la dimensione di un patrimonio trasmesso fin dall'Antichità.
Con chiarezza e somma perizia, Édouard Pommier riesce a delineare una sintesi di profondo valore, e originale nel suo approccio, che costituisce una lettura accessibile per chiunque si interessi di arte e, allo stesso tempo, un importante contributo alla storia dell'estetica
Torino, 2002. Cm. , pp. xxxvii-296, ill. 29 in nero f. t., br.
Torino, Einaudi, 2003. In-8¡, pp. xi-217, tavv. 16 a col. f. t. e figg. 38 in nero n. t., br.
Torino, 1998. 2 voll. cm. , pp. cx-xvii-2166 compl., tavv. a col. f. t., cart. e sovrac. in cof.