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Domenico di Paris e la scultura a Ferrara nel Quattrocento.

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COD: 9788876249648 Categorie: , , ,
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Data di pubblicazione

Milano, Skira, 2006. Cm. 29×24, pp. xxxix-190, tavv. e ill. a col. e in nero n. t., cart. e sovrac.

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Descrizione

Gran vanto della città, la storia della pittura ferrarese del Quattrocento si dipana raffinata e colta sulle pareti affrescate delle stanze di Schifanoia, il palazzo della “delizia estense” che ospita, proprio tra il Salone dei Mesi e la Sala degli Stemmi, al piano nobile dell’edificio, la Sala degli Stucchi, vero e proprio universo dell’araldica estense impreziosita dalle Virtù. A Domenico di Paris (not. 1442-1503), autore di questo straordinario ciclo decorativo, realizzato in stucco e legno dipinto, protagonista della scultura del Quattrocento italiano, artista noto agli specialisti ma forse ancora poco conosciuto anche nella città che lo ospitò è dedicato questo volume nel quale, per la prima volta, si ripercorre la vicenda complessiva della sua biografia artistica, sulla quale tra Otto e Novecento hanno scritto pagine eloquenti i più bei nomi della critica d’arte italiana. Scultore in legno, stucco e bronzo, secondo una versatilità propria dei grandi scultori del Quattrocento, Domenico di Paris, nato a Monselice, si forma nella vicina Padova, dove rimane impressionato dalle opere realizzate da Donatello per la basilica del Santo. A buon diritto si può tuttavia considerarlo ferrarese nei suoi esiti maturi: nella città estense è infatti attestato dal 1456 al 1503 – un documento datato 3 aprile 1467 lo ricorda abitante a Ferrara nella contrada di San Martino -, prima assieme a Nicolò Baroncelli e, alla morte di quest’ultimo (1453), con il ruolo di assoluto protagonista nella vicenda della scultura alla corte estense. Di tale vicenda, questo volume, che si avvale di un apparato fotografico appositamente realizzato, offre un profilo completo arricchito con gli antefatti e altri significativi momenti legati alla storia della scultura nella città quali l’arrivo di splendidi lavori scolpiti da maestranze venete e fiorentine.

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