Il volume ripercorre in termini spettacolari le vicende artistiche che si consumarono in Milano e in Lombardia nel corso del XIV e XV secolo, dall'arrivo di Giotto alla corte di Azzone Visconti al soggiorno di Bramante e Leonardo presso quella di Ludovico Sforza. Sono passate in rassegna opere di scultura, pittura, oreficeria e miniatura per un totale di quasi trecento pezzi che delineano in modo particolare il mecenatismo delle due celebri dinastie che detennero allora il potere. Bibliografia, in appendice.
Firenze, 1995. Cm. , pp. , figg. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra: Seravezza, Palazzo Mediceo, 1995.
Madrid, 2002. In-8¡, pp. 496, ill. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra tenutasi a Madrid nel 2002-2003.
Riviste: no
Paris, 1965. In-8¡, pp. 493, tavv. a col. e in nero n.t., tela e sovrac.
Riviste: no
Bergamo, 2004. In-8¡, pp. 174, tavv. a col. n. t., tela e sovrac.
Ferrara-Roma, 1995. In-4?, pp. 656, tela e sovrac.
Riviste: no
Ferrara, 1997. In-4?, pp. 881, tela e sovrac. in cust.
Riviste: no
Rimini, 1997. In-8¡, pp. 891, figg. in nero n. t., tela e sovrac.
Riviste: no
Cittadella, 1996. In-4?, pp. xvi-294, ill. 202 a col. e in nero n. t., tela e sovrac.
Riviste: no
Firenze, Edifir, 2016. Cm. 24x17, pagg. 599, alcune foto in nero n.t., brossura. Prefazione di Raffaella Morselli.
Il volume raccoglie oltre 4000 documenti relativi al cantiere della Santa Casa di Loreto. Regesto dei documenti, Bibliografia, Indice dei nomi e dei luoghi.
Torino, 2010. Cm. 19x12, tavv. XI a col. f. t. e figg. 42 in nero n. t., br.
Il volume indaga il legame che si viene costruendo, nell'arte italiana del XV e XVI secolo, fra il committente, l'artista e il pubblico. Un insieme di casi concreti, guardati da vicino con l'ausilio di contratti, lettere e altri documenti contemporanei, consente di descrivere e analizzare le pratiche socio-culturali che articolano il rapporto committente-artista, esplorandone le dinamiche ed evidenziandone le costanti. Settis mette così a fuoco la distribuzione dei ruoli nel processo di creazione di un'immagine , ma anche il progressivo accrescersi dello spazio operativo dell'artista, il suo impadronirsi dell''invenzione' che all'origine faceva arte dell''intenzione' del committente. Tre saggi su Giorgione - fra cui una nuova interpretazione della Pala di Castelfranco - chiudono il cerchio, tornando a un artista il cui rapporto con la committenza è, per la scarsezza di documentazione diretta, oggetto di studio particolarmente stimolante. Corredato di un ricco apparato iconografico, rivisto e arricchito di nuove riflessioni - rispetto al saggio che dà il titolo al volume già apparso nel 1981 - e di una postfazione di Antonio Pinelli che ne riprende e sviluppa i temi, questo volume è un prezioso sussidio per guardare dietro le immagini, per intendere il variegato gioco di interazioni artista-committente da cui sono nate.
Milano, 1881, 2 voll., cm. 19x13, pp. vii-382; 387, mz. pelle con punte, tit. e fregi in oro ai dorsi a quattro nervi; conservate le copertine originali, buon esempl., opera rara.
Frutto di lunghe quanto importanti ricerche documentarie, i volumi del Bertolotti rappresentano ancora oggi un fondamentale punto d'approdo per la ricostruzione dell'attività di quegli artisti d'estrazione lombarda che si trovarono ad operare a Roma fra Quattro e Seicento.
Milano, 2016. Cm. 24x17, pp. 109, ill. 47 a col. e in nero n. t., br.
A metà del XVI secolo il cardinale Ricci si avventurò in un’impresa impegnativa; volle far decorare con una magnifica serie di affreschi il palazzo di proprietà della sua famiglia, che fu poi dei Sacchetti, ubicato in Via Giulia, a Roma. Il salone fu realizzato da uno dei più famosi artisti di quei tempi e, per quasi tutte le altre sale, venne retribuito principalmente un giovane francese che si affermò poi come grande scultore a Parigi. Gli affreschi, però, rivelano molte mani diverse, e non possono quindi essere opera sua. Una studiosa di fama, la professoressa Nicole Dacos, si è resa conto che il francese dovette limitarsi a fornire gli schemi dei fregi e a eseguirne gli stucchi mentre le pitture furono affidate a diversi principianti venuti pure dall’estero per imparare l’arte italiana, e diventati più tardi quasi tutti celebri. Il palazzo si presenta a noi, oggi, come un tesoro ritrovato, prezioso esempio della pittura manierista. Il lavoro che ora presentiamo si caratterizza come un resoconto colto, e tuttavia vivo, di quella vicenda. In questo volume l’Autrice esplora i diversi cicli pittorici, ne indaga l’ispirazione e il contesto artistico che li produsse, senza tralasciare la questione dell’attribuzione.
Pisa, 2012. Cm. 24x17, pp. 286, br.
Il panorama che si presenta a chi si accosta allo studio dell'arte e dell'architettura cremonesi tra Quattro e Cinquecento mostra da una parte alcune importanti emergenze monumentali e pittoriche, celebrate dalle fonti storiografiche del passato e attentamente indagate dalle piú recenti letture filologico-critiche, e dall'altra vaste zone d'ombra, che limitano ed ostacolano fortemente la ricostruzione del quadro d'insieme.
In parallelo alle analisi critiche e alle ipotesi attributive, un contributo importante per lo studio dell'arte cremonese giunge dalle ricerche documentarie, ed in particolare dall'indagine del fondo Notarile conservato presso l'Archivio di Stato di Cremona, insostituibile miniera di informazioni, resa ancor piú preziosa dalle notevoli lacune che caratterizzano il panorama delle fonti documentarie locali. Il progetto di spoglio sistematico degli atti dei notai operanti in città durante l'età sforzesca, del quale presentiamo ora i primi risultati, fa emergere importanti novità, che consentono di formulare rettifiche e precisazioni rispetto al panorama degli studi e suggeriscono fin da ora nuove prospettive di lettura e di ricerca.
Cambridge, 2004. In-8¡, pp. xiv-371, figg. 82 in nero n. t., tela e sovrac.
New Haven and London, 1990. In-8¡, pp. ix-278, ill. 345 a col. e in nero n. t., tela e sovrac.
Riviste: no
Boston, 2004. In-8¡, pp. 268, figg. in nero n. t., br.
Riviste: no
London, 2009. Cm. 25x17, pp. xi-219, ill. 90 a col. e in nero n. t., tela e sovrac.
This book offers a series of case studies intended to introduce and define an important class of fifteenth-century Italian art not previously recognized. It is argued that the paintings and sculptures discussed were created privately by artists for personal satisfaction and internal needs, outside the traditional framework of patronage and commercial gain. Since there is no direct documentation from this period of a work being privately made, the selection presented here is necessarily speculative. Instead, the essays focus on works by Piero della Francesca, Mantegna, Michelangelo, Bellini, and Titian that appear in the artists’ testaments, letters of refusals to sell, and inventories showing ownership at the time of death. The task at hand is to uncover the motivation and meaning of works of art in which the medieval craftsman began to rise to the status of independent artist, and the maker and the viewer confront each other face to face for the first time.
Berkeley-Los Angeles-Oxford, 1992. In-8¡, pp.xi-374, figg.128 in nero n.t., tela e sovrac.
Riviste: no
Milano, 2006. In-8¡, pp. 173, tavv. e ill. a col. e figg. in nero n. t., br.
Catalogo della mostra tenutasi a Brescia nel 2006.
Riviste: no
London, 2006. In-8¡, pp. 420, ill. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra tenutasi a Londra nel 2006.
Firenze, 2014. Cm. 24x17, pp. 294, figg. a col. e in nero n. t., br.
Frutto di un articolato progetto di Alessandra Malquori, coadiuvata da una vera e propria equipe di studiosi, questo volume costituisce la naturale prosecuzione e soprattutto l'ampliamento de Il giardino dell'anima, di recente pubblicazione. Attraverso un approfondito studio dei principali temi figurativi ricorrenti nell'iconografia delle vite dei Padri del deserto, l'Atlante presenta e analizza una galleria di opere di grande pregio, Tebaidi piú o meno conosciute nella cui realizzazione si sono cimentati innumerevoli e spesso celebri pittori del primo Rinascimento, in Toscana ma anche ben oltre i suoi confini. Una tematica artistica finora poco esplorata e che invece riserva straordinarie sorprese nei suoi risvolti storici e culturali.
Cambridge, 2005. In-8¡, pp. xiv-281, tavv. 7 a col. f. t. e figg. 61 in nero n. t., tela e sovrac.