Descrizione
Prendendo le mosse dalle terre estensi, luogo di nascita e di prima diffusione del poema, l’autrice percorre la penisola analizzando affreschi ispirati all’Orlando furioso noti e meno noti, in particolare nell’arco alpino, dove la persistenza del gotico cortese apre la via a un’entusiastica ricezione delle storie cavalleresche, adattate alla nuova sensibilità rinascimentale. Spesso ispirati alle xilografie delle edizioni di maggior successo, i vari cicli pittorici presentano una qualità artistica discontinua, dimostrando così la popolarità delle storie ariostesche, scelte non solo dalle raffinate corti di Parma, Mantova o Firenze, ma anche dalla piccola nobiltà di campagna. Alcuni lettori, divenuti committenti, decidono infatti di far rappresentare storie ariostesche nelle proprie dimore in anni assai prossimi alla pubblicazione dell’Orlando. Le avventure dei protagonisti del poema sono chiamate tuttavia a garantire non solo un momento di diletto ed evasione, ma vengono spesso reinterpretate alla luce di esigenze specifiche, e ogni personaggio viene chiamato di volta in volta ad incarnare i valori dei committenti, le loro aspirazioni sociali, il loro bisogno di affermazione dinastica e politica.