Roma, 2013. Cm. 30x24, pp. 119, figg. in nero n. t., br.
Sommario:
Carlo Loiacovo, "Commentari d'Arte": una rivista aperta ai giovani.
Giacomo Guazzini, Il coro delle monache di San Pier Maggiore a Pistoia: funzione e percezione di un inedito ciclo decorativo di primo Trecento.
Anna Sgarrella, Per un riesame del corpus di magister Andriolus tajapiera.
Silvia De Luca, La Madonna della Misericordia della Pieve di Canoscio: una possibile fonte figurativa per Piero della Francesca.
Giancarlo Gentilini, Ercole e il centauro ed altre Fatiche: una proposta per Giovanni Bandini scultore in argento.
Lorenzo Principi, La Madonna delle Grazie di Grottaferrata: una proposta per la gioventú di Giovanni di Biasuccio da Fontavignone.
Francesco Traversi, Un Crocifisso dei Sangallo a Santa Croce sull'Arno.
Miles Chappell, Postilla per una copia.
Alessandro Nesi, Sull'Elemosina del Beato Tommaso da Villanova della Propositura di Scarperia (Fireenze): da Cavalori a Coccapani?
Andrea Cambi, Torello Macchia (1864-1948): un architetto eclettico.
Adriano Marinazzo, Ipotesi su un disegno michelangiolesco del foglio XIII, 175 v, dell'Archivio Buonarroti.
Lanfranco Ravelli, Contributo per Nicola van Houbraken (Messina 1660-Livorno 1723).
Caterina Zappia, Le Alpi frontiera della bohème.
Roma, 2006. In-8¡, pp. 103, figg. in nero n. t., br.
Sommario: G. De Simone, Da San Domenico, Pisa: un inedito Cristo in pietˆ di Niccol˜ Pisano F. Gualdi, Novitˆ per Pintoricchio, Raffaello, Matteo da Milano per il Prognosticon Hyerosolymitanum del Nagonio e per altri codici del Rinascimento M. Chiarini, Francesco Morandini, detto il Poppi (1544-1597). Storia di un capolavoro misconosciuto e di un equivoco A. Marabottini, Due tele di Vincent Adriaensz detto il Manciola e un tardivo 'errata corrigeÓ M. Chiarini, Ancora un paesaggio di Marco Ricci per Ferdinando de' Medici, principe di Toscana V. Zanolla, I tre volti di Leonardo E. Sargenti, La fortuna di Leonardo tra Milano e la Francia C. Tsompanidis, Arte e cultura nella Grecia del XIX secolo G. Massagli, Le mostre promosse dal Sindacato Fascista Belle Arti . Il caso di Lucca e Viareggio F. Egidi, 1932-1942: un decennio di sindacali marchigiane F. Fiorini, Museo oggi. Continuitˆ o metamorfosi?
Roma, 2015. Cm. 30x24, pp. 63, figg. in nero n. t., br.
Sommario:
Guido Tigler, Il Battistero di Firenze, I.
Martina Vincenzoni, La Porta dei Canonici del Duomo di Firenze: un'ipotesi di interpretazione iconografica.
Giacomo Montanari, Giovanni Andrea Carlone in bianco e nero. I perduti affreschi con le Imprese di Ercole per il Palazzo Spinola contra San Luca a Genova.
Francesco Morena, L'artista, l'esploratore, l'antropologo. Henry Arnold Savage Landor tra gli Ainu dell'Hokkaido.
Roma, 2008. In-8¡, pp. 135, tavv. e figg. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra tenutasi a Roma, Palazzo Incontro, 2008.
La mostra offre una preziosa antologia di opere d’arte inedite o poco note al pubblico, tra '500 e '700, provenienti dalle raccolte dell'aristocrazia romana (Aldobrandini, Chigi, Sacchetti, Boncompagni Ludovisi, Marignoli, ecc.) e da collezioni private romane. Dipinti, ritratti, sculture, parati, abiti d'epoca e arredi, ma anche vedute di dimore e feudi di famiglia, in una panoramica di grande suggestione, un vero e proprio 'sguardo sul privato'. Sono pubblicati in catalogo dipinti di Ottavio Leoni, del Cavalier d'Arpino, Guercino, Pietro da Cortona, Giovan Lorenzo Bernini, Giovan Francesco Romanelli, Carlo Maratta, Mattia Preti, Luca Giordano, Trevisani, Marco Benefial, Antonio Cavallucci, sculture di Alessandro Algardi, Girolamo Lucenti, Bernardo Fioriti, paesaggi di Hendrick Van Lint, Jan Frans van Bloemen, vari rari oggetti di arte decorativa romana ai più alti livelli, compresi parati in cuoio del '600 ed abiti d'epoca.
Roma, 1976. Cm. 21x21, pp. 215, ill. 141 in nero f. t., br.
Catalogo della mostra: Roma, Villa della Farnesina alla Lungara, 1976.
Roma, 2003. Cm. 28x24, pp. 175, figg. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra: Ariccia, Palazzo Chigi, 2003.
Una nuova iniziativa di Palazzo Chigi ad Ariccia, uno dei centri monumentali più prossimi a Roma tra i più propositivi in questi ultimi anni. Il filo conduttore di queste proposte è l’approfondimento culturale delle proprie origini e delle vicende che da sempre hanno legato la capitale agli imponenti possedimenti suburbani della grande nobiltà romana.
In quest’occasione, la rassegna espositiva è dedicata al ritratto muliebre e alla millenaria tradizione che fin dall’antichità ha ricercato nella raffigurazione della donna uno spunto d’ispirazione artistica ed iconografica. Se in pittura soltanto nei primi decenni del ‘500 e fino a tutto il ‘700 Roma raggiunse un primato nella ritrattistica internazionale, in scultura la sua supremazia rimase per secoli incontrastata, almeno fin tutto l’’800, costituendo quel filo conduttore che unisce la modernità all’antichità classica.
Nel catalogo della mostra, i saggi introduttivi approfondiscono la storia e l’evoluzione del genere del ritratto ed, in particolare, della tradizione e della committenza romana. Ecco dunque accanto ai busti di Plotina ed Agrippina Maggiore, le ineffabili immagini di sante di Sacchi, Bernini, Maratti, le elegantissime matrone romane Aldobrandini, Pallavicini, Boncompagni ritratte da Voet, Mazzuoli, Ginsbourg o la romanizzata Paolina Bonaparte del Canova e a conclusione della gallerie donne forti d’intelletto come Vittoria Colonna di Sebastiano Del Piombo e l’autritratto di Lavina Fontana.
Roma, 1999. In-8¡, pp. 187, figg. a col. e in nero n. t., br.
Roma, 2005. In-8¡, pp. xxxi-261, tela e sovrac.
Roma, 2015. Cm. 24x16, pp. 303, figg. a col. n. t., br.
A distanza di 30 anni dalla prima edizione, viene riproposto, debitamente aggiornato nelle schede critiche e nella bibliografia, il catalogo ragionato dei dipinti della Galleria Colonna. Quattro i testi introduttivi incentrati sulle vicende storiche e collezionistiche della raccolta dovuti a Federico Zeri, Claudio Strinati, Fabrizio Lemme e Patrizia Piergiovanni. Al catalogo delle schede, seguono, in appendice: gli Inventari e catalogo della collezione Colonna, l'indice dei nomi, la Bibliografia ragionata.
Una selezione di opere - di scultura e grafica - del napoletano Vincenzo Gemito (1852-1929), del quale la Galleria d'Arte Moderna di Roma possiede una ricca e importante raccolta. Le opere in catalogo vanno dagli anni Settanta - contemplando, fra l'altro, i tre grandi busti di Giuseppe Verdi, Mariano Fortuny e Cesare Correnti - agli anni Venti del Novecento. Seguono pertanto, in maniera piuttosto completa, il complesso percorso dell'artista: dal verismo di matrice partenopea al ritorno all'antico. Quest'ultimo, in particolare, è ampiamente rappresentato dalle diverse opere, di ispirazione classica, intorno al tema di Alessandro Magno al quale Gemito dedica particolare attenzione nell'ultima fase di attività. In catalogo anche il grande disegno per il Cavallo del condottiero macedone.
Roma, De Luca, 2017. Cm. 31x28, pagg. 603, circa 1000 ill. a colori n.t., cartone e sovracop. figurata.
Roma, 2006. In-8¡, pp. 399, figg. a col. e in nero n. t., tela e sovrac.