Milano, 2015. Cm. 31x29, tavv. e ill. a col. e in nero n. t., cart. e sovrac.
Botero ha guadagnato fama internazionale, catturando la fantasia della vita dipingendo figure corpulente e talvolta comiche. Caratteristica della sua pittura è l’insolita dilatazione che subiscono i suoi soggetti, che acquistano forme insolite, quasi irreali, astratte e, a volte persino grottesche; figure monumentali che possono essere sensuali, ma anche piene di dolore e tristezza.
Nato a Medellin in Colombia, nel 1932, Botero è certamente uno degli artisti più famosi e popolari al mondo. Apolide, eppure legato alla cultura della sua terra, Botero ha anticipato di diversi decenni l’attuale visione globale dell’arte; la sua opera infatti rappresenta una commistione straordinaria tra la tradizione latino-americana e la pittura europea.
Suddivisa in sezioni tematiche (Antichi maestri; Natura morta; Corrida; Religione; Politica; Società; Famiglia; Festa; Nudo; Ritratti; Violenza in Colombia; Circo; Abu Grahib), questa monografia presenta i dipinti realizzati dall’artista negli ultimi trent’anni, affiancati dai capolavori degli anni precedenti, risalenti agli anni ’60, quali le straordinarie nature morte o le tele che si rifanno agli antichi maestri, da Leonardo a Goya, da Piero della Francesca a Raffaello.
Milano, 2015. Cm. 28X24, PP. 230, tavv. e figg. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra: Milano, Pinacoteca di Brera, 2014-2015.
A cinquecento anni dalla morte, il volume rende omaggio alla poliedrica personalità di Donato Bramante (1443/44-1514) illustrandone l'attività in Lombardia, dove lavorò dal 1477 al 1499, e valutando il profondo impatto della sua opera sugli artisti dell'Italia settentrionale. Questo testo monografico vuole attualizzare la figura dell'artista indagando sia le fasi essenziali della sua formazione, sia la sua attività nel nord Italia e in modo particolare a Milano. Le novità portate da Bramante nel territorio lombardo, in un momento di straordinaria vitalità culturale della corte sforzesca (con la presenza tra gli altri di Leonardo da Vinci e del poeta fiorentino Bernardo Bellincioni) toccano non solo l'architettura, ma anche (forse in modo più esteso) la pittura, la miniatura, l'insieme delle arti figurative, come mostrano diffusamente le opere presentate nel volume che documentano, a livelli di eccellenza, il grande rinnovamento dell'arte lombarda.
Milano, 2014. Cm. 24x16, pp. 64, figg. a col. e in nero n. t., br.
Il fascicolo è stato pubblicato in occasione della ricollocazione nelle sale di Brera dello splendido rame di Francesco Albani raffigurante la Danza degli amorini, già in collezione Sampieri nel Settecento. I saggi in catalogo offrono una completa rilettura del dipinto sia sotto il profilo storico-cronologico, sia sotto l'aspetto più squisitamente iconografico. Un'ulteriore sezione è dedicata al lungo restauro, conclusosi nel 2010, cui è stata sottoposta l'opera all'interno del laboratorio della Soprintendenza milanese. Bibliografia, in appendice.
Milano, 2016. Cm. 28x24, pp. 240, ill. 141 a col. n. t., br.
Catalogo della mostra: Torino, Reggia di Venaria, 2016-2017.
Brueghel è il nome, diventato simbolo universale, della più importante famiglia di artisti fiamminghi del XVI e XVII secolo. A partire dal capostipite Pieter Brueghel il Vecchio, la discendenza continua con i figli Pieter il Giovane e Jan il Vecchio, per proseguire con Jan il Giovane, Ambrosius, Abraham, Jan Pieter. Questi pittori sono tra i protagonisti della rivoluzione realista della pittura europea che ha influenzato, attraverso lo sguardo degli stessi inventori, i grandi temi della storia dell’arte occidentale.
La realtà quotidiana della vita umana scorre sullo sfondo dei celebri paesaggi invernali, diventati parte del mito delle Fiandre proprio grazie agli artisti della famiglia Brueghel. I loro capolavori raccontano l’allegria contagiosa delle feste popolari insieme ai vizi dei contadini e dei mercanti, la fatica del vivere e le debolezze umane insieme alle opere virtuose e al giudizio morale. Nella pittura fiamminga c’è la splendida ricchezza delle grandi composizioni di fiori unita alla bellezza enigmatica delle nature morte, c’è la forza persuasiva delle allegorie con le storie avventurose di viaggiatori e mercanti.
Pubblicato in occasione della mostra bolognese, il libro è la narrazione appassionante della realtà della vita, uno specchio concreto ma poetico nel quale ciascuno potrà riconoscersi con immediatezza.
Il volume presenta i saggi di Sergio Gaddi (Brueghel, gli artefici del mito fiammingo), Andrea Wandschneider (Cosa si intende per “stile Brueghel”), Klaus Ertz (La famiglia Brueghel), Maximiliaan P.J. Martens (Pieter Brueghel il Vecchio, “un secondo Bosch”), Nathalie Wiener (Funzioni e obblighi della gilda), Jan De Maere (Connoisseurship: l’analisi dei materiali dell’opera e l’attribuzione nelle scuole del Nord) e il catalogo delle opere, suddiviso in sette sezioni: Il giudizio morale, tra salvezza e condanna; La natura regina; Soldati e cacciatori nella luce dell’inverno; Storie di viaggiatori e mercanti; Le allegorie, racconti delle meraviglie; Splendore e vanità della vita silente; La danza degli ultimi.
Seguono il catalogo e le schede delle opere e la bibliografia.
Milano, 2015. Cm. 28x24, pp. 205, tavv. e ill. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra: Bologna, Palazzo Albergati, 2015-2016.
Brueghel è il nome, diventato simbolo universale, della più importante famiglia di artisti fiamminghi del XVI e XVII secolo. A partire dal capostipite Pieter Brueghel il Vecchio, la discendenza continua con i figli Pieter il Giovane e Jan il Vecchio, per proseguire con Jan il Giovane, Ambrosius, Abraham, Jan Pieter. Questi pittori sono tra i protagonisti della rivoluzione realista della pittura europea che ha influenzato, attraverso lo sguardo degli stessi inventori, i grandi temi della storia dell’arte occidentale.
La realtà quotidiana della vita umana scorre sullo sfondo dei celebri paesaggi invernali, diventati parte del mito delle Fiandre proprio grazie agli artisti della famiglia Brueghel. I loro capolavori raccontano l’allegria contagiosa delle feste popolari insieme ai vizi dei contadini e dei mercanti, la fatica del vivere e le debolezze umane insieme alle opere virtuose e al giudizio morale. Nella pittura fiamminga c’è la splendida ricchezza delle grandi composizioni di fiori unita alla bellezza enigmatica della nature morte, c’è la forza persuasiva delle allegorie con le storie avventurose di viaggiatori e mercanti.
Pubblicato in occasione della mostra bolognese, il libro è la narrazione appassionante della realtà della vita, uno specchio concreto ma poetico nel quale ciascuno potrà riconoscersi con immediatezza.
Il volume presenta i saggi di Sergio Gaddi (Brueghel, gli artefici del mito fiammingo), Andrea Wandschneider (Il Cinquecento: una soglia), Klaus Ertz (La famiglia Brueghel), Maximiliaan P.J. Martens (Pieter Brueghel il Vecchio, “un secondo Bosch”), Nathalie Wiener (Funzioni e obblighi della gilda), Maximiliaan Jan De Maere (Connoisseurship: l’analisi dei materiali dell’opera e l’attribuzione nelle scuole del Nord) e il catalogo delle opere, suddiviso in sette sezioni: Il giudizio morale, tra salvezza e condanna; La natura regina; Soldati e cacciatori nella luce dell’inverno; Storie di viaggiatori e mercanti; Le allegorie, racconti delle meraviglie; Splendore e vanità della vita silente; La danza degli ultimi.
Seguono le schede delle opere e la bibliografia.
Milano, 2005. Cm. 28x24, pp. 311, ill. a col. e in nero n. t., br. in cof.
Catalogo della mostra: Belluno e Roma nel 2005-2006.
Milano, Skira, 2003. In-8¡, pp. 478, figg. a col. e in nero n. t., br. in cof.
Catalogo della mostra tenutasi a Bassano del Grappa nel 2003-2004.
Milano, 2014. Cm. 28x21, pp. 253, tavv. e figg. a col. n. t., br.
Catalogo della mostra: Prato, Museo di Palazzo Pretorio, 2014-2015.
Il volume presenta ottantasei dipinti oggi appartenenti alla raccolta della Banca Popolare di Vicenza. Si tratta di una notevole collezione di opere di scuola italiana cronologiamente scalate fra il XV e il XVIII secolo, all'interno della quale si annoverano veri e propri capolavori di Giovanni Bellini, Caravaggio, Giandomenico Tiepolo, Giulio Carpioni, Francesco Furini, Marco Ricci. le tele sono suddivise per nuclei tematici, privilegiandone, nel testo, gli aspetti più squisitamente iconografici. Bibliografia, in appendice.
Milano, 2007. In-8¡, pp. 134, figg. a col. e in nero n. t., tela e sovrac.
Cataloghi delle mostre tenutesi a Roma nel 2007.
Milano, 2011. Cm. 21x15, pp. 326, tavv. 64 a ol. e in nero f. t., br.
Il volume raccoglie i saggi che l'autore ha dedicato all'opera del Caravaggio dal 1978 ad oggi. I testi indagano sotto il profilo iconografico e iconologico molte delle opere più celebri del maestro, dedicando tuttavia ampio spazio anche ai riflessi che la cultura oratoriana romana gettò sulla loro genesi. Bibliografia e indice dei nomi, in appendice.
Milano, 1997. Cm. , pp. 303, cent. di tavv. e ill. a col. e in nero n. t., br. in cust.
Catalogo della mostra: Brescia, Palazzo Martinengo, 1997-1998.
Il primo catalogo ragionato degli oltre quattrocento vetri artistici realizzati tra il 1927 e il 1947 da Carlo Scarpa per le vetrerie muranesi di Giacomo Cappellin e Paolo Venini, opere che rappresentano una parte significativa dei primi anni della sua attività: spesso prototipi e creazioni uniche, questi pezzi documentano la straordinaria inventiva progettuale di Scarpa e la varietà di tipologie e decorazioni, dal decoro fenicio ai lattimi, dai sommersi ai pennellati, dai neri argentati ai battuti.