Roma, Carocci, 2013. Cm. 22x15, pp. 526, br.
Il denso carteggio fra Delio Cantimori e Gastone Manacorda, figure di assoluto rilievo nel panorama della storiografia italiana moderna e contemporanea, qui pubblicato, verte essenzialmente sul rapporto fra politica e cultura, alla luce del loro forte impegno politico all'interno del PCI.
Cambridge-London, 2006. In-8¡, pp. xiii-362, tela e sovrac.
Cambridge, 2007. In-8¡, pp. xxii-471, fig. 1 in nero n. t., tela e sovrac.
Livorno, 2005. In-8¡, pp. lxxxi-447, 1 carta rip. f. t., tela.
Cambridge, 2007. In-8¡, pp. xxxix-295, tela e sovrac.
Roma-Padova, 2007. In-8¡, pp. lv-126, br.
Milano, Jaca Book, 2013. Cm. xxiii-133, br.
Viene qui riproposto, ampiamente commentato, uno dei testi più importanti di Cassiodoro, il Liber de Anima: il corpo umano, secondo l'esegesi dell'autore, se infatti può essere di ostacolo all'anima, inducendola al peccato e comunque rendendola mutevole, tuttavia possiede una grande dignità, sia perché Cristo si è rivestito di esso, sia perché la sua struttura richiama simbolicamente quella cosmica.
Milano, 1979. Cm. 18x12, pp. 552, ill. 18 in nero n. t., pelle e sovrac. in cof. fig.
Sono qui narrati con intelligente sagacia, attraverso la testimonianza del diplomatico francese Henry d'Ideville, le fasi e gli eventi che hanno segnato lo sviluppo e la conclusione del processo unitario italiano. Nel suo Journal, l'autore annota, con minuziosa passione, giorno per giorno, tanto gli avvenimenti decisivi o futilmente mondani a cui aveva assistito, quanto i personaggi grandi e piccoli incontrati, i viaggi compiuti e i luoghi visitati nel periodo in cui esercitò, a Torino e poi a Roma, il suo incarico di funzionario del ministero degli esteri dell'impero francese.
Edizione numerata di milleduecento copie stampate su carta d'india. Ns. copia n. 618.
Cambridge-London, 2005. In-8¡, pp. xxx-460, tela e sovrac.
Cassino, 1998. In-8¡, pp. 158, br.
Bologna, 1984. Cm. 32x21, pp. 832 compl., figg. in nero n. t., tela e sovrac.
Ognuno degli 884 capitoli del volume è dotato di un commentario ove, sulla base dell'eredità galenica e in particolar modo della propria ricerca e sperimentazione, il Mattioli argomentò contro errori fantasiosi d'eruditi interpreti e magiche virtù come da tradizioni secolari. Ciascun capitolo è affiancato dall'immagine della pianta poi descritta nelle peculiarità fisiche, dietetiche e curative. L'opera ebbe presto numerose edizioni in varie lingue. L'autore, come detto, fu Pietro Andrea Mattioli (Siena 1500 - Trento 1577), che esercitò la medicina in varie città e fu medico cesareo di Ferdinando e di Massimiliano II. Raggiunta l'agiatezza con la professione medica, si dedicò agli studi di botanica, nel cui campo raggiunse una notevole fama, per la sua conoscenza diretta delle piante delle quali descrisse circa 100 nuove specie.
Monte Oriolo, Papafava, 1984. Cm. 24x17, pp. 205, figg. in nero n. t., br.
Viaggiatore, mercante e agente politico mediceo, Benedetto Dei ci ha lasciato in questo volume (di cui qui è offerta la prima edizione integrale) una delle più importanti fonti storiografiche inerenti l'Italia e il bacino del Mediterraneo orientale del Quindicesimo secolo. Raro.
Pisa, 2016. Cm. 19x11, pp. 118, br.
La misericordia è uno dei cardini della teologia cristiana ed intorno ad essa si sono accese molte discussioni, alcune per enfatizzarne il rilievo, altre per deprimerne la centralità privilegiando altri motivi come quello della grazia divina e della iustitia sola fide. Nel Rinascimento la misericordia fu uno dei punti centrali del dibattito teologico ed antropologico, anche sullo sfondo di una ripresa di temi legati ad Origene, uno dei più grandi padri della Chiesa. Questo testo di Erasmo rappresenta per molti aspetti un momento decisivo della riflessione su questo concetto affascinante e oggi di straordinaria attualità.
Pisa, Plus, 2009. Cm. 24x17, pp. 230, br.
Gerbert D' Aurillac (ca. 945-1003) è una delle figure più significative dello scorcio del primo millennio; monaco benedettino e appassionato studioso presso la scuola episcopale di Reims. Dal 999 papa con il nome di Silvestro II, condivise con il giovane imperatore Ottone III la breve ma esaltante stagione della Renovatio Imperii.
Dal 983, e fino al 997, Gerbert ebbe cura di conservare copia della propri corrispondenza (oltre 220 lettere), diretta ai sovrani e alle sovrane di Francia, Italia e Germania, a nobili e ad altissimi prelati, ma anche a conoscenti coinvolti nella ricerca di manoscritti o in discussioni scientifiche. Di questa corrispondenza, documento insostituibile per la ricostruzione della storia di quegli anni e per la comprensione delle relazioni sociali e degli interessi culturali coltivati dalla classe dirigente dell'epoca, il volume offre la prima trascrizione critica completa.
Firenze, Olschki, 2012. Cm. 24x17, pp. xiii-169, br.