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Balla inventore, mago profeta. A cura di Elena Gigli.

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COD: 9788865571521 Categorie: , ,
Peso1,50 kg
ISBN

Editore

Data di pubblicazione

Roma, De Luca, 2013. Cm. 22×21, pp. 81, ill. 30 a col. e figg. in nero n. t., br.
Catalogo della mostra: Roma, Gruppo Azimut, 2013.

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Descrizione

Il volume offre un’antologica di 25 opere realizzate da Giacomo Balla tra il 1909 e il 1944. Diviso in 5 sezioni, dai titoli ricavati unicamente dalle frasi del pittore, si percorre tutta la tematica artistica di Balla. Prima di tutti l’Uomo intuitivo trascendentale con gli autoritratti, realizzati su una lastra di metallo e/o su cartoni riciclati e su tavola dalle cornici più ardite. Vite turbine tempesta è il titolo della II sezione: veniamo introdotti nelle diverse vedute di Villa Borghese, concepite come dittici o trittici con al centro la giovane sposa Elisa e presentati agli Amatori e Cultori di inizio Novecento come un “trionfo della vita quieta e tranquilla” dove il pittore della natura vi si riafferma in tutta la sua classica e originale maestria. Il capolavoro Atrio di Palazzo Doria Panphilj ci introduce in un particolare Gabinetto di disegni, clou della mostra, dedicato dal Pittore futurista all’opera venduta a Londra nel 1914 col titolo Density of air – dynamism of helix (conosciuta come Spessori d’atmosfera) e al dinamismo della Lnea di velocità e del Vortice, l’astrazione, lo stato d’animo che accomuna le opere degli anni venti con un’anticipazione dettata dalle due Forze di paesaggio + sensazioni varie esposte da Bragaglia nel 1918, dalla Trasformazione forme e spiriti scelta dall’amico Dorazio nel 1951 (Galleria Origine, Roma). Chiudono la sezione due tempere colorate e due tele quadrate (77×77) dai colori sgargianti per illuminare la nuova abitazione romana. Con il 1929 la famiglia Balla si trasferisce al quartiere Prati: nella quotidianità di via Oslavia troviamo il giallo del ritratto alla cugina Marcucci vicino alla Figlia del sole, ammiriamo la natura viva negli Squilli di rossi del 1939, ci soffermiamo davanti al Vandalismo dell’olla caduta a Villa Strohl Fern come all’amonia solare di Monte Mario dipinti negli anni Quaranta.

 

 

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