Milano, 2010. Cm. 22x17, pp. 240, tavv. 54 in nero f. t., br.
Il dizionario propone un approccio enciclopedico alla terminologia artistica, scavando nell'origine dei termini, delineandone fortune e sfortune storiche così come i mutamenti di spettro semantico, individuando gli snodi che, nell'evolversi delle idee d'arte e di tecnica, li hanno resi cruciali.
Milano, 2016. Cm. 29x22, pp. 127, tavv. 58 a col. e ill. a col. e in nero n. t., cart.
Catalogo della mostra: Roma, Complesso del Vittoriano, 2016-2017.
Edward Hopper è il pittore americano per eccellenza, cantore di atmosfere, osservatore di luoghi, inventore di stereotipi perfettamente riconducibili al Nuovo Mondo. Dall’inizio del secolo agli anni sessanta del Novecento la sua carriera inscena, nei dipinti così come nelle incisioni, nei disegni e negli acquerelli, uno straordinario repertorio di motivi e generi della pittura figurativa, comprendendoli di fatto tutti, forse con la sola eccezione della natura morta: ritratto, paesaggio, nudo, scena d’interno. Un percorso in grado di creare una vera e propria cifra stilistica che ha influenzato molteplici campi dell’espressione visiva, dalla pittura al cinema, dalla fotografia all’illustrazione, e poi ancora la pubblicità, la tv, le copertine di dischi e riviste, i fumetti, il merchandising. Pubblicata in occasione dell’esposizione organizzata in collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York, la monografia presenta una selezione di circa sessanta opere di questa icona dell’arte americana del XX secolo e offre una panoramica dell’intero arco temporale della produzione di Hopper, dagli acquerelli parigini ai paesaggi e scorci cittadini degli anni ’50 e ’60; molti i celebri capolavori, da South Carolina Morning (1955), Second Story Sunlight (1960) e New York Interior (1921) a Le Bistro or The Wine Shop (1909) e Summer Interior (1909), dagli interessantissimi studi (come lo studio per Girlie Show del 1941) al grande quadro intitolato Soir Bleu, simbolo della solitudine e dell’alienazione umana, dipinto da Hopper nel 1914 a Parigi.
Opere che celebrano la mano di Hopper, superbo disegnatore in un percorso che attraversa l’intera sua produzione e tutte le tecniche (l’olio, l’acquerello e l’incisione) di un artista considerato oggi un grande classico della pittura del Novecento.
Preceduto dall’introduzione di Luca Beatrice (Hopperiana), il volume presenta i contributi di Carter E. Foster (Edward Hopper: dal disegno alla tela), Sasha Nicholas (La terza dimensione: le influenze europee di Hopper), il catalogo delle opere e la cronologia (a cura di Corinna Carbone).
Milano, 2016. Cm. 29x22, pp. 127, tavv. e figg. a col. e in nero n. t., cart.
Catalogo della mostra: Bologna, Palazzo Fava, 2016.
Edward Hopper è il pittore americano per eccellenza, cantore di atmosfere, osservatore di luoghi, inventore di stereotipi perfettamente riconducibili al Nuovo Mondo. Dall’inizio del secolo agli anni sessanta del Novecento la sua carriera inscena, nei dipinti così come nelle incisioni, nei disegni e negli acquerelli, uno straordinario repertorio di motivi e generi della pittura figurativa, comprendendoli di fatto tutti, forse con la sola eccezione della natura morta: ritratto, paesaggio, nudo, scena d’interno. Un percorso in grado di creare una vera e propria cifra stilistica che ha influenzato molteplici campi dell’espressione visiva, dalla pittura al cinema, dalla fotografia all’illustrazione, e poi ancora la pubblicità, la tv, le copertine di dischi e riviste, i fumetti, il merchandising. Pubblicata in occasione dell’esposizione organizzata in collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York, la monografia presenta una selezione di circa sessanta opere di questa icona dell’arte americana del XX secolo e offre una panoramica dell’intero arco temporale della produzione di Hopper, dagli acquerelli parigini ai paesaggi e scorci cittadini degli anni ’50 e ’60; molti i celebri capolavori, da South Carolina Morning (1955), Second Story Sunlight (1960) e New York Interior (1921) a Le Bistro or The Wine Shop (1909) e Summer Interior (1909), dagli interessantissimi studi (come lo studio per Girlie Show del 1941) al grande quadro intitolato Soir Bleu, simbolo della solitudine e dell’alienazione umana, dipinto da Hopper nel 1914 a Parigi.
Opere che celebrano la mano di Hopper, superbo disegnatore in un percorso che attraversa l’intera sua produzione e tutte le tecniche (l’olio, l’acquerello e l’incisione) di un artista considerato oggi un grande classico della pittura del Novecento.
Milano, 2009. Cm. 31x28, pp. 278, tavv. e ill. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra tenutasi a Milano Roma Losanna nel 2009-2010.Edward Hopper viene spesso definito la quintessenza dell'artista americano, ma la sua opera trascende i confini geografici con dichiarazioni poetiche su tutta la condizione umana. Nel fondere un realismo di implacabile crudezza, basato sulla rigorosa osservazione, a una visione profondamente intima e personale, le intense composizioni di Hopper offrono un avvincente spaccato dell'alienazione, della vacuitˆ e della solitudine contemporanee. Questo volume arricchito da oltre duecento opere del maestro, riunisce un importante nucleo di saggi variegato e approfondito su temi che spaziano dal suo metodo di lavoro al suo rapporto con il cinema.
Milano, 2015. Cm. 29x24, pp. 591, tavv. e ill. a col. e in nero n. t., cart. e sovrac.
Catalogo della mostra: Bologna, Museo Civico Archeologico, 2015-2016.
Egitto. Splendore millenario. La collezione di Leiden a Bologna presenta oltre cinquecento reperti, alcuni concessi in prestito per la prima volta dal museo olandese, databili all’intero arco cronologico della civiltà egiziana, dal Predinastico all’Epoca Romana.
Pubblicato in occasione della mostra bolognese, il volume è suddiviso in sette sezioni (Alle origini della storia; L’Antico Regno: un modello politico-religioso destinato al successo, e le sue fragilità; Il dio Osiris e una nuova prospettiva di vita ultraterrena; Il controllo del territorio in patria e all’estero; La necropoli di Saqqara nel nuovo regno; L’Egitto del Nuovo Regno: il benessere dopo la conquista; L’Egitto del I millennio)
Ginevra-Milano, 1999. In-8¡, pp. 479, ill. a col. e in nero n. t., br. in cof.
Catalogo della mostra tenutasi a Roma nel 1999.
Milano, 2014. Cm. 28x24, pp. 223, tavv. e figg. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra: Roma, Chiostro del Bramante, 2014-2015.
Il volume, corredato da un ottimo apparato illustrativo ripercorre la vicenda biografica e artistica di Maurits Cornelis Escher (1898-1972), personalità di primo piano nel panorama culturale dell'Olanda del XX secolo. Sono qui raccolte quasi 120 delle sue più celebri creazioni: dipinti, disegni, incisioni, xilografie, mezzetinte), il cui catalogo è preceduto da sei saggi introduttivi che inquadrano storicamente l'attività di Escher nel suo tempo. A chiudere il volume: cronologia dell'artista e bibliografia selezionata.
Milano, 2015. Cm. 24x17, pp. 96, figg. a col. e in nero n. t., br.
Milano, Skira, 2017. Cm.30x28, pagg. 327, splendite tavole a colori a piena pagina n.t., brossura.
Catalogo della mostra tenutasi a Venezia, Fondazione Giorgio Cini nella primavera del 2017.
Milano, Skira, 2015. Cm. 28x24, pagg. 153, ill. in nero e a col. n.t., brossura.
Catalogo della mostra tenutasi a Venezia, Magazzino del Sale dal 6 maggio al 18 ottobre 2015.
In mostra opere di Calder e Vedova per Expo '67 di Montreal.
Milano, 2012. Cm. 28x25, pp. 215, ill. a col. e in nero n. t., cart. e sovrac.
Catalogo della mostra: Venezia, 2012-2013.
In occasione del centotrentesimo anniversario della morte di Wagner a Venezia, il volume ripercorre la fortuna iconografica dei temi trattati dal grande musicista tedesco nelle sue opere tracciando, insieme, un suggestivo quadro del clima della pittura italiana e in particolar modo veneziana degli anni a cavallo fra Ottocento e Novecento. Il libro, ottimamente illustrato, presenta una cinquantina di opere (dipinti, disegni, incisioni, sculture, bozzetti per scenografie teatrali), ciascuna delle quali è corredata da una breve scheda critica che ne lega la genesi alle ricerche musicali e letterarie maturate sullo scorcio del XIX secolo. Bibliografia, in appendice.
Milano, 2003. In-8¡, pp. 394, ill. a col. e in nero n. t., br. in cof.
Catalogo della mostra tenutasi a Bergamo nel 2003-2004.
Riviste: no
Milano, Skira, 2016. Cm. 28x24, pagg. 159, numerose figg. in nero e tavv. a col. n.t., brossura.
Catalogo della mostra tenutasi a Piacenza, Palazzo Galli dal 9 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017.
Milano, 2014. Cm. 31x21, pp. 111, tavv. e figg. a col. e in nero n. t., br.
Catalogo della mostra: Bologna, MAMbo, 2014-2015.
"Da alcuni anni Franco Guerzoni ha intrapreso una singolare esplorazione della memoria. Quel che egli stesso ha definito un disoccultamento di immagini riaffiorate dall'oblio trova una forma non riducibile a stereotipi interpretativi riferibili a letture di tipo psicoanalitico, tassonomico e tanto meno a una stratificazione d'esperienza di matrice postmoderna". In queste parole di Gianfranco Maraniello trova espressione quel vero e proprio ricongiungimento tra passato e presente che l'artista ha avviato da alcuni anni. Lontanissime e vicinissime, le opere si corteggiano e si respingono nelle pagine di questo volume, come in un gioco. Un percorso visivo, attraverso le foto dell'esposizione al MAMbo e di altri allestimenti precedenti, in cui le immagini del passato entrano ed escono da quelle recenti depositandosi come nutrimento nell'attualità del suo lavoro.
Milano, 2014. Cm. 21x17, pp. 191, figg. a col. e in nero n. t., br.
Nacque a Coyoacán, una delegazione di Città del Messico, il 6 luglio del 1907, figlia di Guillermo Kahlo (1871-1941), un fotografo nato in Germania, a Pforzheim, con il nome di Carl Wilhelm Kahlo da famiglia ebrea - ungherese e di Matilde Calderón y González, una benestante messicana di origini ispanico - amerinde. Frida fu una pittrice dalla vita travagliata.
Le piaceva dire di essere nata nel 1910, poiché si sentiva profondamente figlia della rivoluzione messicana di quell’anno e del Messico moderno. La sua attività artistica ha avuto di recente una rivalutazione, in particolare in Europa, con l’allestimento di numerose mostre. Affetta da spina bifida, che i genitori e le persone intorno a lei scambiarono per poliomielite (ne era affetta anche sua sorella minore), fin dall’adolescenza manifestò una personalità molto forte, unita a un singolare talento artistico e uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale.
Studiò inizialmente al Collegio Alemàn, una scuola tedesca, e nel 1922, aspirando a diventare medico, s’iscrisse all’Escuela National preparatoria. Qui si lega ai Cachuchas, un gruppo di studenti con un berretto come segno distintivo, sostenitori del nazional-socialismo, e inizia a dipingere per divertimento i ritratti dei compagni di studio. Il gruppo ammira il rivoluzionario José Vasconcelos e si occupa in particolare di letteratura; molte attenzioni erano riservate soprattutto a Alejandro Gomez Arias, studente di diritto e giornalista, capo spirituale e ispiratore dei Cachuchas e di cui Frida si innamora (dal saggio di Francesca Marini).
Presentazione di Pino Cacucci.